La Scoperta Dei Collant Di Mia Sorella

La scoperta.
Se non avete letto il mio racconto precedente, dove conosco due belle persone presenti anche in questo racconto, non è grave per capire questa mia scoperta.

Andai ancora a casa di Dina e Riccardo. Passavamo intere giornate assieme.
Già da ragazzino mi ero messo i collant di mia sorella ed una volta anche le calze con reggicalze di mia madre, poi mi guardavo allo specchio e mi masturbavo. Con la mia ex moglie stavo spesso in collant e lei apprezzava molto. Con loro però è stata la prima volta delle scarpe con tacco, degli stivali alla coscia, della parrucca, dei body e mini vestiti aderenti portati non solo per qualche ora di gioco, ma per intere giornate. Avevamo la fortuna di avere praticamente tutti e tre la stessa taglia. Uniche differenze: le scarpe di Riccardo un 42 contro il 40 della Dina e mio e poi il reggiseno ….. la Dina una meravigliosa quarta coppa C. Ci piaceva stare tutti e tre al femminile, Riccardo ed io non ci truccavamo il viso. Al massimo un poco sulle ciglia ed intorno agli occhi. Una volta che avevamo provato a truccarci maggiormente Dina si era opposta. Diceva che avevamo due bei volti, che con il trucco diventavano invece delle buffe caricature.

Sia Riccardo che il sottoscritto eravamo sempre perfettamente depilati, spesso sotto la doccia insieme, curavamo le piccole dimenticanze. Dina ha le più belle gambe che abbiamo mai visto. Tornite perfettamente ,con una pelle liscia e profumata. Era delizioso salire con la lingua dalle caviglie fin su. Avevo imparato che per il suo massimo piacere non dovevo staccare la lingua, ma tenerla sempre sulla sua pelle facendola scorre dal basso in alto. Non sempre arrivavo a leccare il suo dolce fiore anteriore o posteriore. Lo capivo da come poneva le gambe. Se erano strette, lasciate le cosce la mia lingua scorreva sulle natiche. Se le gambe erano più larghe insinuavo la mia lingua in quella stretta e deliziosa canaletta e poi mi soffermavo sul suo fiore. Qui, si, la lingua si muoveva in un vai e vieni; che lei dimostrava di gradire con leggeri mugolii ed un dolce liquido riempiva la mia bocca e la mia anima di desiderio, infuocandolo.
Un pomeriggio dopo una ottimo pranzo eravamo rilassati sul divano a guardare la TV. Mi ricordo ancora che Dina sotto la maglietta di pizzo nero non portava reggiseno. Da parte mia una leggera maglietta di seta e dei collant sottilissimi color carne. Riccardo, come sempre, in auto reggenti neri e perizoma. Da parte mia era ormai più di un ora che stavo massaggiando e ciucciando i piedi di Dina mentre lei mi accarezzava i capezzoli. Incominciammo poi a baciarci e ciucciarci i capezzoli a vicenda.
Riccardo faceva delle foto . Era la sua grande passione e ne faceva di veramente molto belle . Spesso, con la scusa di farlo risaltare di più, prendeva in bocca il mio il sesso per pochi attimi.
Mi ricordo bene quel pomeriggio scoprii o ancor meglio imparai a masturbarmi. Si le seghe le avevo scoperte a 12 o 13 anni osservando un compagno di scuola durante una gita scolastica ed ad dire il vero da allora era una pratica quasi quotidiana, ma quel pomeriggio ci fu una rivelazione sul piacere che potevo dare al mio corpo e mente.
Torniamo ai fatti: Dina ed io sul divano che ci baciamo e ciucciamo i capezzoli. Ci accarezzavamo il corpo, lentamente come piaceva a lei. Fu lei che incominciò a passare lievemente la mano sul mio sesso. Una carezza, non una presa come sono abituati i maschietti. Una carezza leggera che mi faceva sentire le sue dita o il palmo della mano. Si spostava lentamente dalla cappella alla radice. Ricordo le sue parole sussurrate alle mie orecchie.
“ Fai uguale su di me, lentamente come io sto facendo con il tuo clitoride”
Le sue parole mi fecero entrare completamente in un altra dimensione. Seguivo i suoi movimenti come una fotocopia. Ora più leggeri, subito dopo più intensi. Ora più larghi, subito dopo più circoscritti. Il piacere saliva, con in me la convinzione che era bellissimo ma non avrei mai raggiunto un orgasmo. Andammo avanti ancora, perdendo la cognizione del tempo. Sentivo il suo sesso sempre più umido, vedevo i suoi piedi allungarsi e poi stringere le dita. Sentivo il suo baciarmi i capezzoli a tratti fermarsi per emettere un leggero gemito. Con il mio animo in una nuova dimensione, sentii lei raggiungere un profondo orgasmo. A quel punto, con mio grande stupore e meraviglia, il mio corpo caldo e fremente raggiunse, in un susseguirsi mai provato, tre orgasmi. Un crescendo separato da assoluti momenti di estasi.
Ero sfinito e stupefatto. La Dina mi guarda e rideva:
“ Hai visto come si masturbano le femminucce! Mi sembra che ti sia piaciuto molto”
“ Tantissimo una sensazione mai provata, non la credevo possibile, non posso che esserti grato per la scoperta alla mia veneranda età”
“ Guarda che è una cosa che la tua parte femminile ha sempre avuto, dentro. Io proprio non capisco, quando si vedono video o foto di trav che si segano il cazzo con la violenza di uno scaricatore di porto, li trovo così lontani dal essere femminili”
Non sapevo che dire. Più tardi guardammo le foto che aveva fatto Riccardo e rimasi stupito dalle espressioni del mio volto. Bravissimo Riccardo nel fermare quei momenti, peccato che quelle foto non esistano più, ma questa è un altra storia.
Mi è rimasto, da quel pomeriggio, una scoperta di cui sarò a loro sempre grato.

I fatti e parole riportate sono autentici, per cui se non siete d’accordo su quanto detto e fatto da me ne possiamo discutere per quello detto e fatto da Dina e Riccardo impossibile perché li ho completamente persi..

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