La mia prima vera esperienza con dei piedini femminili è avventa una notte di 5 anni fa con la mia ragazza che festeggiava il suo diciottesimo compleanno.
Lara era una bella diciottenne milanese dai tratti nordici nonostante le sue origini siciliane, alta 1,70 fisico sportivo con un bel culetto sodo tutto da accarezzare e due tettine della seconda misura con dei capezzoli sbarazzini da succhiare; non immaginatevi il prototipo della modella pelle e ossa ma con le sue sensuali gambe, i suoi tantissimi capelli biondi ricci e gli occhi verdi aveva quel tocco malizioso da ragazza della porta accanto che mi ha fatto impazzire dalla prima volta che l’ho conosciuta.
Anche il suo modo di vestire alternativo con felpe over-size, jeans e Dr Martens non ha mai messo in risalto le sue doti fisiche rendendola simile alle molte studentesse del liceo artistico che frequentava fino al giorno del suo diciottesimo compleanno in cui mi fece realizzare le mie segrete fantasie feticiste.
Quella sera dopo molte insistenze i suoi genitori gli concessero il permesso di festeggiare il suo compleanno in una grande discoteca fuori Milano senza limite di orario, alle nove puntualissimo mi trovai sotto casa sua e dopo alcuni minuti eccola uscire dal cancello, era stupenda, non credo che l’avrei riconosciuta se l’avessi vista per strada ma sicuramente mi sarei girato a guardargli il culetto. Indossava un vestitino nero che lasciva la schiena scoperta e giusto per farmi impazzire non aveva messo il reggiseno e i suoi capezzoli sfregando contro la stoffa si erano già inturgiditi, il vestito non era cortissimo ma era molto morbido quindi si alzava leggermente durante la camminata e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione, ma il colpo di grazie me lo ha dato indossando dei collant velati con delle bellissime decolté con un tacco da 10 cm prestate per l’occasione dalla sorella maggiore.
Appena salita in macchina non sono riuscito a resistere e dopo un bacio molto bagnato ho appoggiato la mano sul suo ginocchio e ho iniziato a farla salire lentamente sotto la gonna ma lei mi ha fermato dicendomi che eravamo in ritardo e che la serata era solo all’inizio.
Per tutto il viaggio abbiamo continuato a stuzzicarci con il risultato che io non sono potuto subito scendere dalla macchina una volta arrivato a destinazione perché il mio cazzo barzotto era ben visibile dai pantaloni mentre Lara era sempre più euforica per la serata. Appena entrati in discoteca abbiamo iniziato a ballare ma soprattutto a bere visto che dovevamo festeggiare il suo compleanno e avendo preso il tavolo ci hanno portato parecchie bottiglie. Lara era scatenata il suo vestito saliva sempre di più e la sua schiena era lucida di sudore, continuava a bere e questo la rendeva più porca del solito. Abbiamo iniziato a baciarci in mezzo alla gente che ballava e il suo corpo sudato mi faceva impazzire, l’ho fatta girare di schiena e ho iniziato a leccargli il collo fino ad arrivare alle ascelle mentre appoggiavo il mio cazzo al suo culetto morbido coperto solo dal leggero vestito, lei si muoveva lentamente per sentirlo tutto tra le chiappe.
Purtroppo la serata era finita cosi’ come le mie possibilità di fare zozzate con la mia girl, ma nessuno di noi sa cosa ci riserva la sorte e tornando verso casa complice l’alcol e la stanchezza Lara mi ha chiesto se stavo in macchina dietro con lei cosi’ si poteva far coccolare. Appena salita in macchina si tolta i tacchi e con un sorrisino mi ha chiesto se potevo fargli un massaggio perché gli facevano male i piedi, io non ho perso tempo ho preso un piedino velato tra le mani e ho appoggiato l’altro sul mio pacco tesissimo nei pantaloni. Ero in paradiso potevo massaggiargli un piedino mentre lei muoveva le sue dita affusolate sul mio pacco e cosi’ facendo le sue gambe aperte mi hanno consentito di vedere che sotto ai collant velati non portava le mutandine facendomi vedere la sua fighetta rasata e cosi’ bagnata da inumidire i collant. Non sono più riuscito a controllarmi e nonostante fossimo in macchina con due amici che erano sui sedili davanti ho tirato fuori il cazzo durissimo e l’ho messo sotto le sue ditine affusolate che si muovevano lentamente mentre succhiavo quelle dell’altro piedino che avevo in mano. Lei aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta, con una manina dentro le calze si accarezzava il clitoride e penetrava la sua patatina senza peli ma aperta come non l’avevo mai vista mentre si godeva la prima leccata di piedi della sua vita io invece non pensavo a niente se non a godermi il sapore salato di sudore e cuoio sperando che il viaggio non finisse mai. Non ho resistito molto ,dopo pochi minuti ho sborrato tutto sul suo piedino coperto dai collant mentre lei si mordeva le labbra per non gemere durante l’orgasmo per poi farmi assaggiare le sue dita piene di umori dolci come il miele.
Ormai eravamo quasi a casa la nottata era finita e io avevo mille pensieri per la testa, pochi chilometri prima di casa sua lei si è rimessa le scarpe sistemata la gonna per rientrare a casa e come ultimo regalo si è abbassata e mi ha pulito il cazzo sporco di sborra come se non fossi mai venuto leccandolo dolcemente fino alla palle.
Autore: Piedino800