Le Cosce Della Mia Collega

Anche lui come me era nuovo nella filiale e sopratutto ci accomunava il venire da fuori milano. io di modena, lui di alessandria. Dopo qualche tentativo andato a vuoto accettai il suo invito in pizzeria dove sapevo avrei conosciuto personalmente sia moglie.

L’avevo vista una sera uscendo dal lavoro, sulla quarantina, bel sedere grosso come piace a me, scollatura generosa (era luglio) e sopratutto belle gambe con un favoloso paio di collant. Adoro la donna che usa le calze come mezzo di seduzione, se poi lo fa d’estate colgo ancora di più l’idea che lo faccia per piacere. Ai piedi ricordavo dei sandali che lasciavano intravedere dalle calze le sue meravigliose unghie colorate.

Tutta questa miriade di dettagli mi avevano dilettato una meravgliosa sega serale con abbondante eiaculazione. Accettai così di vederli assieme per potermi godere la vista di quella donna. Arrivai al ristorante in ritardo, e per una serie di coincidenze, mentre il collega mi cercava nel parcheggio io mi ero già addentrato nel locale, siedendomi il tavolo con lei con la scusa che mi ricordavo di lei dal viso per via di qualche serata in cui era venuta a prendere Marco (il mio collega) al lavoro.

La guardai senza vergogna nella sua nuova scollatura per farle capire chiaramente che mi eccitava. Colsi il suo imbarazzo dalla sua reazione, ma in fondo a me cosa importava? Poco dopo arrivò Marco e passammo una piacevolissima serata, alzando un po’ troppo il gomito col lemoncello. Finimmo in tre due bottiglie e i freni inbitori erano al termine. Continuavo a lanciare a lei sguardi eccitati, cogliendo stavolta i suoi ammiccamenti. Marco se ne era accorto ma stava al gioco.

Osai a farle piedino e vidi che lei non lo toglieva. Non appena mi tolsi le scarpe e col piede nudo sentii il nylon del suo piedi ebbi un’erezione fortissima. Dovevo segarmi. Andai in bagno e mi portai il tovagliolo del tavolo. Corsi verso il water, due movimenti rapidi ed il fazzoletto era pieno del mio seme. La sorpresa all’uscita. Fuori dal bagno comune c’era lei, in piedi. andai verso di lei e vidi il suo sorriso malizioso. mi avvicinai e le ciucciai l’orecchio sinistro, sentendola mugulare. La presi per il braccio e la trascinai nel bagno chiudendolo a chiave.

Le presi il fazzoletto e glielo strofinai sul viso bene bene. Lei comincio a leccarlo, rimuovendo i residui di sperma non ancora secco con lunghe e profonde leccate. le misi la mano tra le cosce e mi accorsi che era una palude. Le tolsi le scarope, le comincia a leccarle i piedi. dio, impazzisco a ripensare a quelle unghie rosse. le abbassai i collant e il perizoma e le vidi la fica zampillare di felicità. non resistetti alla voglia di metterci il naso. Cominciò ad urlare dal piacere, perdeva umori e li vedevo grondare sulle gambe. Avido della voglia di leccare via tutto, cimisi impegno finchè non la sentii sudare fredda e lanciare l’ultimo, lungo e deciso gemito. A quel punto le sfilai i collant e me lo misi al naso. Mai sentito un profumo di fica così, che senza toccarmi cominciai a sborrare a fiotti sulla scollatura di Clara (così si chiamava). Soddisfatto, le tolsi il perizoma e misi collant e mutandine in tasca sussurandole all’orecchio gelido…questo è solo l’inizio. Da oggi tu fai quello che ti dico.

Uscendo vidi marco. Aveva chiuso la prima porta ed era in piedi a masturbarsi. Mi avvicinai e tirai fuori le calza di sua moglie. L’odore acre che avvertì al naso lo fece schizzare immediatamente ad un metro di distanza.

Lo guardai e gli dissi: Marco, è stato un piacere. Ti attendo presto a casa mia con quella puttanella di tua moglie. Non ho ancora iniziato a castigarla. E tu so che sari felice di farle bere tanto nettare. Non è vero? Mi guardò felice e mi disse: Alex,va bene domani sera?

Tornato in auto nn ce la feci ad aspettare. presi il suo perizoma e me lo misi sul cazzo. I collant al naso. La più fluida eiaculazione che avevo avuto da parecchi anni. E per la sera dopo, Clara aveva già avuto indicazioni..era solo l’inizio…

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