L’esperienza che vi raccontiamo oggi è quella di un lettore che ha provato l’ebrezza di andare a comprarsi un paio di scarpe indossando i collant sotto ai pantaloni. La reazione della commessa è stata incredibile…
Era da un po’ che ci pensavo e più volte ero stato lì lì per farlo ma ora, davanti al negozio, ero più che mai deciso.
Per l’occasione avevo indossato un paio di collant neri in microfibra tuttonudo 50 denari. Li avevo scelti perchè ad un’occhiata distratta, ma molto distratta, sarebbero passati per delle comunissime calze da uomo, ma se solo lo sguardo si fosse soffermato un secondo in più la loro vera natura sarebbe apparsa in tutta la sua brillantezza.
Avevo in mente di acquistare un paio di scarpe, provando e riprovando diversi modelli, con indosso i collant!
Mi feci coraggio ed entrai dirigendomi subito nel reparto calzature, osservando in giro guardingo quasi che fossi entrato senza pantaloni. La commessa del reparto era una donna non giovanissima, 40 o 45 anni al massimo, ma piacente, ben proporzionata e, soprattutto, con indosso un bel paio di collant velati che spuntavano da una gonna appena sopra al ginocchio.
Il cuore mi batteva all’impazzata e mille paure si affacciavano alla mia mente; e se mi avesse visto qualcun altro? E se, peggio, mi avesse visto qualcuno che conoscevo?
Prima di avvicinarmi alla commessa mi guardai in giro attentamente alla ricerca di facce conosciute; rassicurato dal fatto che, a quell’ora, le 13:30, c’erano pochissimi clienti, mi avvicinai.
– Buongiorno!
– Buongiorno – rispose lei – desidera?
– Sono alla ricerca di un paio di scarpe eleganti, nere, da portare con giacca e cravatta. Numero 44. – feci io indicandomi per mostrare come ero vestito.
– Certo, venga pure, si accomodi – rispose accomodante indicando un basso divanetto sul quale mi sedetti comodamente. Lei fece ritorno poco dopo con quattro scatole da scarpe che appoggiò accanto a me.
– Iniziamo con queste – disse porgendomi il primo paio di scarpe e sedendosi davanti a me sul divano antistante.
Il momento della verità era arrivato. Stavo per togliermi le scarpe mostrandole chiaramente che sotto indossavo i collant. Era impossibile che una donna, osservandomi da quella distanza, non capisse che li indossavo!
Sfilai la prima scarpa quasi tremando e la poggiai a fianco, poi mi tolsi anche l’altra e la guardai cercando un cenno o chissà cosa nel suo sguardo che mi facesse capire cosa stava pensando in quel momento.
Notai uno sguardo più attento ai miei piedi mentre mi porgeva la scarpa da indossare, ma, con molta discrezione, non disse nulla e attese. Indossai anche l’altra e mi alzai per vedere come mi stavano. Non erano brutte ma non nel mio genere per cui mi risedetti e le sfilai dicendole che volevo qualcosa di meno classico e più giovanile.
Intanto ero senza scarpe di fronte a lei! E lei mi stava osservando i piedi.
Al terzo paio di scarpe non ce la fece più – Mi scusi se sono indiscreta – disse indicando i miei piedi velati dal collant – ma lei indossa un paio di collant?
Era arrivato il momento che avevo temuto e per il quale mi ero preparato.
– Certo! – risposi con la massima naturalezza che mi era permessa in quel momento magico – Lo faccio sempre, soprattutto in giornate fredde come queste. Lo trova strano?
Mi ero studiato la risposta a lungo. Volevo con tutte le mie forze non passare inosservato ma, allo stesso tempo, volevo sapere cosa veramente pensava di questa situazione; ecco il perchè della domanda di ritorno.
– Beh! – Fece lei schermendosi – In effetti non è una cosa che vedo tutti i giorni su di un uomo. E’ la prima volta che mi capita una cosa del genere.
– Lei pensa che sia gay vero? – domandai per fugare ogni possibile dubbio.
– No, no, non è questo. Ognuno è libero di fare quello che meglio crede se non fa male agli altri. E’ che non pensavo che anche gli uomini potessero provare piacere ad indossare i collant.
Questa risposta mi diede lo spunto per continuare.
– Quell'”anche” mi fa intuire che anche lei prova piacere ad indossarli, o mi sbaglio?
– Gesù che situazione strana! – disse portando le mani al volto e coprendosi gli occhi. – Si! Anche io amo i collant ma per me è normale! Non avrei mai pensato di trovare un uomo con la mia stessa passione e, soprattutto, non avrei mai pensato di poterne parlare a qualcun altro come sto facendo ora con lei. Non ha paura di farsi vedere con indosso i collant?
– Se avessi paura non sarei venuto qui, non trova? – Risposi compiacente – Li indosso da così tanto tempo che ormai fanno parte del mio abbigliamento. Spesso non ci penso neanche.
– Indossa anche la biancheria intima sotto i collant? – mi domandò improvvisamente.
Non riuscii a rispondere subito perchè non mi aspettavo una domanda così diretta.
– No – risposi quasi balbettando – quasi mai.
– E non le dà fastidio là davanti? – continuò indicando con la mano la mia zona pubica.
– No, i collant che indosso ora sono quelli senza cuciture e devo ammettere che sono comodissimi anche se a volte scendono un po’.
– Non ho mai visto un uomo con indosso i collant. – disse guardandomi quasi fisso negli occhi quasi estasiata.
Ero un po’ a disagio perchè non avrei mai pensato che tutta la faccenda avrebbe preso una piega di quel genere. Decidetti di stare al gioco. Volevo scoprire dove sarebbe arrivata.
– Glielo farei vedere più che volentieri – le dissi rischiarandomi la voce che non ne voleva sapere di uscire – ma non posso certo togliermi i pantaloni qui non crede?
– Senta, non mi fraintenda, ma io tra dieci minuti finisco il turno. Abito qui vicino, non le andrebbe di venire da me un attimo?
Ero strabiliato!
– Nessun problema – risposi con voce tremolante – Andiamo…
Si alzò raccogliendo le scatole per rimetterle a posto. Io mi rimisi le scarpe e mi alzai.
– Arrivo subito, mi aspetti fuori – mi suggerì
L’appartamento era ben arredato, con gusto moderno e soleggiato anche in una giornata uggiosa come quella.
– Prego – mi disse facendo strada in soggiorno – Si accomodi pure. Desidera qualcosa da bere?
Avrei chiesto un whisky ma non mi sembrava il caso data l’ora. – un bicchiere d’acqua andrà benissimo grazie.
Tornò poco dopo con l’acqua. – Mi fa vedere come sta con i collant? – Mi chiese a bruciapelo.
– Subito! – risposi con sicurezza anche se quasi tremavo per l’eccitazione.
Iniziai con il togliermi giacca, cravatta e camicia per rendere piEeccitante qul momento. Tolsi le scarpe ed infine mi levai i pantaloni.
Inutile dire che il mio membro svettava nettamente coperto dalla microfibra dei collant che lo contenevano a malapena. Se solo mi avesse toccato sarei venuto nel giro di qualche secondo.
Anche lei iniziò a spogliarsi e in breve rimase anche lei con indosso solo i collant che incorniciavano un ciuffo di peli scuri ed un fondoschiena veramente ben fatto nonostante l’età. Pensavo di essere in paradiso. Mi trovavo in casa di una sconosciuta, nudo a parte i collant e con una erezione pazzesca che sembrava dovesse sfondare i collant che la ricoprivano.
Lei mi girò attorno quasi ad esaminarmi accuratamente e poi mi prese delicatamente la gamba destra e la appoggiò sopra un tavolinetto in legno. Si mise a cavalcioni del tavolinetto e si abbssò finchè il suo sesso non venne a contatto con il collo del mio piede. A quel punto, senza dire nulla, tenendosi al mio ginocchio, prese a strofinarsi avanti e indietro sul collo del piede masturbandosi.
Non avevo nulla da dire e in verità non mi uscivano neanche le parole. Il momento era magico; quello che avevo sempre sognato anche se mai l’avrei immaginato.
Continuò a strofinarsi mugolando sul mio collo del piede, la testa leggermente reclinata e gli occhi chiusi e dopo pochissimo tempo iniziò a venire emettendo versi sempre più rochi e quasi urlando man mano che le ondate dell’orgasmo la scuotevano. Alla fine rimase un’attimo appoggiata al mio piede e con la testa sul mio ginocchio.
– Mi è piaciuto moltissimo – disse con la voce ancora rotta dall’orgasmo che aveva appena provato. – Ora sdraiati qui – mi disse indicando il tappeto. Una volta sdraiato mi girò attorno e con il piede inguainato dal nylon, iniziò ad accarezzarmi il membro.
Non riuscì a fare più di tre o quattro movimenti che, nonostante tutti i miei sforzi, iniziai a sborrare copiosamente sotto il suo piede tremando per il piacere che stavo provando. Continuando a guardarmi spostava sapientemente il piede facendomi sobbalzare e spargendo lo sperma su tutta la mia zona pubica ed imbrattandosi il nylon fin tra le dita dei piedi.
Alla fine rimase lì in piedi con il piede ancora appoggiato sul mio membro, a guardarmi. Io mi alzai sentendomi un po’ a disagio per come ero messo.
– Grazie – mi disse guardandomi teneramente. Poche altre volte ho provato un piacere così intenso.
– Anche io – le risposi anche se mi sembrò subito una risposta cretina. Non sapevo che fare per cui presi a rivestirmi.
– Vuoi fare una doccia – mi chiese.
– Grazie, sarebbe ottimo ma questi? – le domandai indicando i collant ormai fradici e appiccicaticci.
– Buttali. Te ne do un paio io. Spero che ti vadano bene.
Mentre mi dirigevo al bagno, preceduto da lei ancora inguainata nel collant, le guardavo il sedere e mi veniva da ridere per la felicità e soprattutto per l’assurdità della situazione. Si era realizzato un mio sogno ma in un modo che non avrei mai neppure lontanamente immaginato.
Uscendo dalla cabina della doccia trovai un asciugamano pulito con sopra un paio di collant molto leggeri, forse 20 o 30 denari, ma i miei vestiti non c’erano!. Mi asciugai, li indossai e mi diressi verso la sala dove lei mi aspettava seduta compostamente su una sedia, ancora nuda eccetto che per i collant.
– Vieni, beviamo qualcosa. – mi disse indicando il divano a fianco.
Siamo diventati amici e, ogni tanto, ci vediamo ancora a casa sua. Non abbiamo mai fatto l’amore ma giocato ancora con i collant come quel giorno.