Quella Sera In Collant Al Cinema

Quella Sera In Collant Al Cinema

Era stato più difficile del previsto avere una serata libera per entrambi, ma alla fine c’eravamo riusciti.
Mi da appuntamento presso un centro commerciale. Come al solito è in ritardo, gli piace farmi attendere un poco, sa che dedico quei momenti riempiendoli di apprensione, scacciando i pensieri che non venga e sentendomi un poco turbata, quasi che tutti sapessero che sto attendendo un uomo, un uomo che non è mio marito. Se è arrivato, c’è da giurarlo, da qualche parte mi starà fissando, godendo della mia crescente preoccupazione e del mio sempre più evidente imbarazzo.
Finalmente lo vedo, per me bellissimo come sempre. Quello che è indubbio è che possiede un fascino quasi magnetico, un’amica, quando ci insegnava al corso di aggiornamento mi confidò “E’ capace di prenderti di testa” … l’avrei strozzata perché già fra noi due stava nascendo qualcosa, ma mi trattenni. Ed eccolo ora che si avvicina col suo gessato blu, la camicia bianca e la cravatta con quelle fantasie particolari, le scarpe cuoio, la cinta in tinta e mentre mi si avvicina una signora si volta a guardarlo.
L’istinto è di urlarle di guardare altrove, ma arrossendo lievemente sulle gote, mi trattengo…. La gelosia a volte mi prende, anche se lui non la considera affatto, ma sono così, che posso farci? Mi saluta con un bacio delicato, siamo in pubblico e non facciamo altro e, sorprendendomi, mi dice: “Qui ci sono dei cinema, ne andiamo a vedere uno?”. Sono un po’ delusa, speravo in una cenetta e poi magari perdersi un poco un lui. Ma sono così felice che quella sera è tutta per noi che mi andrebbe bene anche una tragedia greca. Sceglie lui il cinema e invece di entrare subito nella sala attendiamo fuori, prima c’è molta pubblicità e a lui non va di vederla. Ci sediamo su un divanetto guardandoci negli occhi. Poi mi scruta a lungo, soffermandosi sul mio corpo, sulle mie rotondità ed io mi sento come se mi spogliasse. Noto quello sguardo che diventa impertinente e mi dice “Vai in bagno, in questo cinema non si usano le mutandine, toglile e poi torna qui”. Ci risiamo, sono di nuovo, come sempre, una donna nelle sue mani. Desideri che detti da altri sarebbero minimo inascoltati, detti da lui diventano un modo per non deluderlo. E lo faccio, vado nel bagno e mi sfilo le mutandine… opsss che diavolo d’uomo, mi ha detto mentre andavo “Tanto questa non ti occorre” e si è tenuta la mia borsa e queste mutandine diventano un oggetto da portare in mano. Le stringo nel pugno e mentre esco lui si starà gustando, come spesso accade, il mio imbarazzo, perché ho la sensazione che tutti sappiano cosa stringo forte nella mia mano, che tutti sappiano che sono senza intimo e. ovviamente lui allunga la mano e prende le mie mutandine ponendole nella borsa, ma, guada caso, gli sfuggono di mano e lui si china a raccoglierle non curandosi di coprirle. Ne sono certa, una signora si accorge della cosa, ed il mio viso diventa di porpora. Ci guarda e, fortunatamente, prosegue verso un’altra sala.
Ad un tratto lui riconosce una persona, che in effetti conosco anche io, dal ministero viene spesso designata come suo assistente nei corsi di aggiornamento, si chiama Manuela, è una ragazza qui per lavoro, originaria della Sicilia. Prosperosa quanto basta, mora degli occhi neri splendidi e profondi. Spero che lei non s’accorga di noi, sarei in imbarazzo ed invece è lui a chiamarla. L’avrei ucciso…. Il mio viso si imporpora, nessuno sa della nostra relazione e che ora possa saperlo Manuela mi da un poco fastidio, anche perché la incontro, seppur di rado, negli incontri di aggiornamento. Ma ormai è fatta in fondo potremmo essere due amici che si vedono un film e null’altro, cerco di riprendere subito i miei colori normali e la saluto anche io fingendo gioia. Solite chiacchiere e scopriamo che ha preso la nostra stessa sala. .. Ma tu guarda se una sera che posso esser sola con lui….
E’ ovvio, lui invece di lasciarla andare esclama “Ma allora ci vediamo il film insieme….” Certe volte davvero meriterebbe di morire tra atroci tormenti. Lo fulmino con lo sguardo ma lui celia e lei invece di declinare si dichiara felice di vederlo con noi… Ma si può.
Se dio vuole entriamo finalmente e troviamo la sala già al buio, si guarda intorno e poi ci accomodiamo nei posti assegnati, quasi al centro della penultima fila. Entra Manuela poi io e infine lui. La proiezione inizia e ben presto sento la sua mano che si poggia sul mio ginocchio, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra “Mai fatto un film al cinema?…..”.
Comincio a sudare, neppure da ragazza ho fatto avances nei cinema ed ora sono davvero imbarazzata anche per la presenza di Manuela al mio fianco. Gli faccio un cenno ma lui mi dice di non preoccuparmi.
Come in genere fanno i ragazzi al cinema si mette più comodo sulla poltrona si avvicina ed avvicina la sua bocca al mio orecchio, la sua lingua gioca col mio lobo, il suo alito entra dentro di me attraverso il condotto uditivo e mi pare che possa scaldarmi dappertutto. La sua mano vellica le mie cosce, le accarezza, le percorre, le tasta. Mi chiede di allargare le gambe, sono tesissima, lo sente e mi dice di rilassarmi. “Ma c’è Manuela” “Non preoccuparti è impegnata a guardare il film.”. A volte si crede anche alle cose impossibili, è impossibile che lei non si accorga se facciamo effusioni, la guardo velocemente e la trovo davvero attratta dallo schermo e questo un po’ mi tranquillizza. Allargo le mie gambe e la sua mano sale a sollecitare le cosce carnose, a me non piacciono le mie cosce, le trovo troppo grandi, troppo carnose, per lui sono un’attrazione. Quando siamo insieme gli dedica molte attenzioni, conosce ogni piega, ogni anfratto ogni lembo e sono convinta sappia quali terminazioni nervose sono particolarmente sensibili perché riesce sempre a stimolarmi sensazioni intensissime manipolando le mie gambe. Piccoli brividi cominciano a premere sul collant, come sempre accade le sue mani per me sono una miniera inesauribile.
Il mio fiato si accorcia, una lenta eccitazione sale in me, lui va sempre senza fretta in questi frangenti e questo accresce le mie sensazioni, le mie attese.
Sento che sale ancora e stimola leggermente la mia vagina, sono senzaslip e il collant se è una barriera per certi versi con le sue morbide trame stimola meglio il mio apparato. Il mio respiro lo avviso che sono ad un soddisfacente grado di eccitazione, aumenta gli stimoli baciandomi, le nostre lingue intrecciate fanno esplodere i miei sensi, accelerano la mia resa. “Alzati un poco e sfilati il collant”. Ma come fare? Sono in una sala pubblica, è vero al buio, ma non siamo soli e di fianco a me siede Manuela, lo faccio notare ma lui continua ad insistere, Guardo velocemente Manuela. E’ assorta a guardare il film d’azione. Come sempre accade non so rifiutargli nulla e mi decido ad assecondarlo, facendo finta si sistemarmi cerco di far scendere i collant. Non è facilissimo, non sono mingherlina, devo ripetere i miei movimenti più volte e sono spaventata che Manuela possa accorgersene. Uno sguardo furtiva mi rassicura sulla sua attenzione allo schermo. In fine riesco nell’impresa, il mio collant è sfilato dal mio bacino, ma non contento lui lo porta a mezza coscia e continua ad accarezzarmi sulla pelle nuda delle gambe. La mia mente comincia a vagare, ecco che la noiosa professoressa si sta di nuovo trasformando in donna, i miei brividi sono continui, il desiderio cresce e mentre mi accarezza lui spinge i collant oltre le mie ginocchia, le mie carnose cosce bianche sembrano illuminare la sala, la mia gonna è risalita, il mio imbarazzo c’è sempre ma sta per essere superato dalla mia voglia. Rispondo ai suoi baci, come posso lo accarezzo anche io, veloce mi slaccia due bottoni della camicetta, mette le mani nel mio reggiseno massaggiando il mio seno e poi ne tira fuori uno. Mi guardo velocemente e, in contrasto con la luce dello schermo, la mia pelle bianca pare davvero illuminare tutto intorno. MI trovo così con i collant abbassati sulle caviglie, le gambe allargate ed un seno oscenamente fuori. Mi guardo intorno, per fortuna non c’è nessuno che possa accorgersi di qualcosa, ad eccezione di Manuela che pare non accorgersi di nulla. Sento le sue dita sul mio clitoride, una prima scarica elettrica attraversa il mio cervello, mi stringo a lui baciandolo come una naufraga che cerca il suo salvatore, sentire il suo corpo vicino mi da sicurezza, vince le mie residue remore. Mi faccio un poco vanti sulla poltrona per accogliere meglio le sue carezze. Che non tardano ad arrivare, le sue dita giocano un poco con le mie labbra e poi, leste, si infiggono in me. Com’era quella pubblicità? Il tono che si tagliava con un grissino? Eccomi sono la sua tonna e le sue dita tagliano le mie remore, entrano in me e lui sente quanto io sia giù umida di voglia, le muove ripetutamente, a volte lentamente a volte velocemente ed io comincio ad impazzire a quel trattamento. Comincio a tremare e ad invocare un poco di piacere in più. MI bacia, mi lecca le labbra, le orecchie, il collo e mi dice di non avere fretta. Poi mi fa poggiare meglio la schiena e si protende lui verso di me, continuando ad intrecciare la sua lingua con la mia, la sua mano esce dalla mia vagina e comincia a giocare col mio seno, quello penzolante, nudo, sopra il reggiseno.
Mentre gli chiedo di rioccuparsi della mia vagina lui mi tranquillizza, la mia vagina sarà apprezzata come è giusto. Neppure finisce di dirmelo e sento una lito sulla mia vagina, cerco di spostarmi per vedere cosa succede ma lui mi tranquillizza… “E’ Manuela, si occuperà lei di te, stai tranquilla”. Provo a dire qualcosa ma lui mi chiude la bocca con un altro dei suoi magici baci e mentre i bacia sento una lingua che picchietta sul mio clitoride e due piccole dita che si infilano ella mia vagina.
Ed ora non siamo più nella sala cinematografica, non so più dove siamo, il piacere annulla la mia cognizione, invade la mia mente, occupa tutti i miei sensi e sento le dita di Manuela, abili, che lavorano alleate della sua lingua. E tutto quel che accade mi sconvolge, sento il mio corpo tremare, i miei sospiri, i miei gemiti che lui deve attutire con i suoi baci. Sento il piacere invadere il mio ventre, mi pare di percepire la furiosa discesa del mio godimento, che attraversa gli organi e tracima verso la mia vagina,il mio piacere esplode e comincia a defluire dalla vagina. Manuela lesta non lo fa disperdere, applica la sua bocca alla mia vagina e sento la sua lingua picchiettare il mio condotto vaginale. E’ esageratamente brava, sa cosa e come sfiorare i miei punti e beve tutto il mio piacere mentre io, impazzita sento che mi sfila completamente il collant per essere più comoda e sento che lui mette a nudo anche l’altro seno e comincia a stringermi le tette, a massaggiarle vigorosamente. Da parte mia cerco la sua zip nei pantaloni ed infilo le mie mani nel suo ventre, sento il suo pene pulsare, duro, eccitato e questa sensazione contribuisce ad innalzare la mia voglia, lo sfilo come possa dagli slip e lo metto all’aria preda della mia mano. Comincio a carezzarlo ad andare verso i suoi testicoli, stringendoli appena e poi risalendo, prendendo la sua verga e masturbandolo. Ma sono una brava allieva, pochi movimenti e mi fermo e la mia mano ridiscende e poi risale, ancora breve masturbazione e stop. Voglio esasperare il suo piacere. Intanto continuo a venire nella bocca di Manuela e vorrei che quella bocca rimanesse lì per sempre tanto è capace di capire le mie voglie.
Poi sento lei che dice “Il primo tempo sta per finire” Allora lui si ricompone, rimette dentro i miei seni ma lascia un poco slacciata la camicetta, i miei globi incorniciati dal reggiseno splendono vibranti nel buio del cinema. Manuela mette i miei collant nella sua borsetta e mi rimette le scarpe. Cerco di tirare già la gonna ma lui a mezza coscia mi ferma, mi dice di rimanere così con le mie cosce per metà splendidamente nude. Cerchiamo di riprendere un respiro regolare, mi trovo a guardare Manuela e lei mi sorride maliziosa, mille domande affollano ora la mia mente, ma il piacere è ancora in me, deve ancora esplodere nuovamente e rimando quelle domande a dopo.
Finisce il primo tempo e le luci, per fortuna non forti si accendono, A me pare d’essere nuda, la camicetta che lascia intravedere i miei seni, le cosce per metà scoperte. Quel disagio di questi atti che non ho mai fatto mi circonda di nuovo, la sua mano che tiene la mia mi rassicura. Sono pazza lo so, pazza di lui e tutto mi sembra quasi normale, Qualche persona si alza per andare ai servizi o per rifocillarsi e chi gira lo sguardo non può non notare le mie cosce così scoperte. Cerco di non incrociare quegli sguardi ed attendo il secondo tempo del film…..

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